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Dott.ssa Federica Danisi

Dott.ssa Federica Danisi

Psicologa dell'età evolutiva

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Dislessia

Slides FacebookLa dislessia: conoscerla per intervenire

La Dislessia è il Disturbo Specifico dell’Apprendimento che riguarda la lettura, intesa come abilità di decodifica del testo. La decodifica è la capacità, di tipo strumentale, che consente di riconoscere i grafemi e trasformarli in fonemi, associando quindi ad ogni lettera o gruppo di lettere uno specifico suono. Tale processo, in assenza di difficoltà, diviene automatico entro i primi due anni di scolarizzazione. Per poter parlare di dislessia occorre, infatti, aspettare la fine della seconda elementare; nel periodo precedente, è possibile individuare dei “campanelli d’allarme” o criticità, che potrebbero risolversi in autonomia o con un buon percorso di potenziamento. Qualora, invece, al termine della seconda elementare, le difficoltà dovessero permanere, si consiglia di procedere con una valutazione neuropsicologica completa per individuare l’eventuale presenza di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

La dislessia si caratterizza per la difficoltà ad effettuare una lettura accurata e fluente, in termini di velocità e/o correttezza. Talvolta, ma non sempre, le difficoltà a livello di decodifica del testo possono portare a scarsa comprensione di quanto letto.

Quali sono gli errori in cui incorre più frequentemente un bambino con Dislessia?

– Confusione tra lettere che appaiono simili dal punto di vista grafico, come m/n, b/d/q/p, a/e;

 

– Confusione tra lettere che appaiono simili per punto e modo di articolazione, ma che si differenziano per il tempo di inizio della vibrazione delle corde vocali, come t/d, f/v, p/b;

– Frequenti omissioni, ovvero lettere che il bambino “dimentica” di scrivere;

– Frequenti inversioni, di singole lettere o di intere sillabe;

– Errori di anticipazione, in cui il bambino tende ad “indovinare” la parola dopo aver letto solo le prime lettere;

Spesso, inoltre, un bambino dislessico può mostrare alcune delle seguenti caratteristiche:

– Lettura lenta, sillabata, o prima a bassa voce e poi ad alta;

– Maggiori difficoltà con le parole nuove, lunghe o particolarmente difficili;

– Salto di intere righe o perdita del segno durante la lettura altrui;

– Stanchezza eccessiva durante la lettura;

– Lettura della stessa parola a volte in maniera corretta, a volte errata;

– Difficoltà nelle lingue straniere che, a differenza dell’italiano, sono lingue “opache, non trasparenti”, ovvero si leggono in modo diverso rispetto a come si scrivono perché ad ogni grafema possono corrispondere più fonemi.

Per maggiori informazioni o per richiedere un appuntamento, contattami al +39 3384049325 o via mail a federica.danisi@gmail.com

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