Una volta completato l’iter diagnostico ed ottenuto una diagnosi con certificazione di DSA, la legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”, prevede che la scuola applichi per ciascun alunno certificato, di ogni ciclo scolastico, un PDP, Piano Didattico Personalizzato. L’obiettivo è quello di tutelare il diritto allo studio di bambini e ragazzi con DSA, attraverso l’applicazione di specifici strumenti compensativi e misure dispensative.
Con il termine strumenti compensativi, si intendono tutti gli ausili, cartacei o tecnologici, che riducono le difficoltà legate agli specifici Disturbi dell’Apprendimento, senza facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. Tra i principali, vi sono: computer e tablet, calcolatrice, sintesi vocali (voci artificiali che “leggono” al posto dello studente, registratori, programmi di videoscrittura con correttore ortografico, mappe concettuali, tabelle, formulari, vocabolari ecc.
Con il termine misure dispensative, si intendono tutte le attività dalle quali lo studente può essere esonerato a causa delle difficoltà legate agli specifici Disturbi dell’Apprendimento. Si tratta di compiti che risultano particolarmente stancanti e che rischiano di privare lo studente di molte delle sue energie e/o di farlo sentire inadeguato, senza andare a migliorare il suo grado di apprendimento. Tra le principali, vi sono: dispensa dalla lettura ad alta voce in classe, dalla copia dalla lavagna, dalla scrittura dei compiti sul diario; interrogazioni e verifiche sempre programmate; tempi di svolgimento delle verifiche più lunghi del 30% o riduzione degli esercizi; riduzione dei compiti a casa.
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